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La facciata esterna del ricreatorio.
Il Ricreatorio di Santa Croce nasce come Casa del Fanciullo Antonio Grego negli anni 50 assieme alle altre Case del Fanciullo dell’altopiano: Nazario Sauro a Prosecco, Umberto Saba a Opicina, Reims Romoli a Borgo S. Mauro Sistiana, Ricceri a Borgo S.Sergio. Erano sotto l’intendenza dell’Opera Profughi Giuliani e Dalmati rimpatriati, con la finalità di accogliere in un ambiente sicuro, educativo e ricreativo i figli degli esuli istriani che abitavano i campi profughi limitrofi. Le Case del Fanciullo ospitavano anche gli asili, offrivano attività di doposcuola, canto, ginnastica e attivita’ teatrale oltre che ricreativa. Qui un video degli anni ’50 della White Cocal.
Nel ’77 /’78 la struttura passò sotto l’amministrazione del Comune e chiuse i battenti nel ’93 per scarsità di allievi. Infatti il passaggio della scuola a tempo pieno anni prima, aveva già iniziato la crisi del ricreatorio. La differenza tra le Case del Fanciullo ed i Ricreatori Comunali sono state le attività più specialistiche dei ricreatori : soprattutto nell’ambito sportivo, come i corsi di pallacanestro e pallavolo con la la creazione di squadre che gareggiavano con gli altri ricreatori. Questa attività aveva, oltre al merito sportivo, anche quello di far socializzare i ragazzi e al di fuori del proprio ambito.
Il gruppo ricreativo fondato dalla direttrice Carmen Gardossi aveva pure lo scopo di portare i ragazzi dei ricreatori cittadini a conoscere il bellissimo Carso di Santa Croce ed il suo caratteristico Borgo carsico. Vennero infatti realizzate cacce al tesoro ed ex tempore tra le viuzze del borgo con i suoi scorci panoramici tra mare e pineta. Un grande successo riscossero le “Marce Longhe” e le escursioni sul Carso con le guide del WWF. Molto seguiti furono il corso di ceramica (si disponeva di un piccolo forno) e l’attività teatrale; nelle scenografie erano coinvolti anche i ragazzi. Per la confezione di costumi semplici e fantasiosi importante l’aiuto dei genitori. Agli allievi più grandi il compito della regia di luci e suoni. Negli anni ’80 la direttrice era Carmen Gardossi; Danilo Kosuta uno dei più validi insegnanti.
- 1986 Antonio Grego , il poster della ‘Marcialonga’
- Antonio Grego, la direttrice Carmen Gardossi.
- Antonio Grego- scatenati i ragazzi alla partenza della ‘Marcialonga’
- 1987, Giulio Marzi del Padovan all’arrivo della ‘maratonina’ organizzata dal ricreatorio. Registra (di spalle) il maestro Danilo Kosuta, osserva il direttore Alessandro Piola.
- 1987, ricreatorio Grego. Federico Ceballos all’arrivo della ‘maratonina’
- 1987, Pastor del Padovan appena varcata la porta del ricreatorio.
- Premiazione della ‘Marcialonga’. Coordina il tutto la direttrice Carmen Gardossi. Osserva il direttore generale Nereo Mattei.
- Il direttore generale Nereo Mattei passa alla premiazione.
- Le giovani cestiste con il maestro Danilo Kosuta.
- La formazione di minibasket maschile del ricreatorio.
- Basket femminile, uno dei punti di forza del ricreatorio.
- Formazione femminile di basket.
- Anni ’80, bella immagine di una recita.
- Anni ’80, giovanissimi attori.
- Grego, applausi e diplomi alla fine della recita.
- Il direttore Alfiero Modena distribuisce i premi. Osservano le maestre Rodriguez, D’arrigo Duiz e Angelomè.