Angiolo Del Bravo, musicista eccelso
Angiolo Del Bravo viene descritto come “musicista eccelso e virtuoso del clarino” tanto che solo a 26 anni, nel 1891, gli venne affidata la direzione musicale della filarmonica di La Scala, una frazione di San Miniato.
Del Bravo lasciò un segno importante nella storia del ricreatorio Giglio Padovan nonostante il breve periodo di insegnamento (1908 – 1912). Infatti “Nel 1912 il Maestro Del Bravo, ritornato nella sua città, fece parte del gruppo come solista e proprio in quell’anno, la Società, in un raduno nazionale svoltosi a Viareggio, fu premiata con una Medaglia d’argento. Del Bravo morì a San Miniato nel 1919 ed in seguito il gruppo fu intitolato a suo nome a ricordo dell’attività svolta al suo interno.”
Qui riportiamo le testimonianze di chi lo conobbe di persona, tratte dalla pubblicazione edita dal Comitato Ex Allievi del Ricreatorio G. Padovan in occasione della celebrazione del cinquantenario della fondazione del ricreatorio (1908-1958).
Così scriveva nel 1958 Cesare Pagnini, ex allievo del Padovan e presidente onorario del Comitato Ex Allievi: “Angiolo Del Bravo era già da otto anni a Trieste orchestrale al teatro Verdi ed insegnante al Conservatorio Musicale, quando (nel 1908, n.d.r.) fu chiamato a creare la banda del Ricreatorio. L’entusiasmo che si impadronì di lui, all’idea di formare dei suonatori da quei ragazzetti, si comunicò presto agli allievi che, con lena ammirabile, si gettarono nello studio della teoria e del solfeggio per mesi e mesi, finchè giunsero agli strumenti.
E la banda sorse così già matura al primo contatto con gli strumenti. E l’orgoglio di tutta la popolazione del Ricreatorio che, anche senza farsela col pentametro, seguiva con rispetto le fatiche degli aspiranti suonatori ed aspettava il gran giorno nel quale i suoni laceranti e discordi degli esercizi fossero diventati canto ed armonia….”
Così Ferruccio Dececco ricordando i primi anni di vita del Padovan: “Uno dei più simpatici ed originali insegnanti era Angiolo Del Bravo, vera anima di artista, che seppe infondere il suo amore per la musica a numerose decine di ragazzi in modo da formare un complesso bandistico che rallegrò tutti i trattenimenti e tutte le gite degli allievi e che ebbe rinomanza non solo in tutta la città, ma pure in provincia, dove in varie località si produsse.
Il Del Bravo seppe farsi amare tanto dai suoi allievi che essi vollero compiere anni nel 1957 un pellegrinaggio con relativo gemellaggio con la Filarmonica di San Miniato e posa di una stele lui intitolata nel giardino accanto al duomo di San Miniato con l’epigrafe “Al maestro Angiolo Del Bravo clarinettista, i ricreatori triestini G.Padovan-E.Toti nel centenario della nascita 1865-1965”.
Grazie alla “Banda di La Scala di San Miniato” (o se preferita “Banda Del Bravo”) ed alle sue ricerche siamo in grado di farvi apprezzare il Maestro all’opera in queste rarissime riproduzioni di tre dischi della Helvetia Record. Anno 1910 !!
Sono tutti “a solo di clarino con accomp. Trieste” come recita l’etichetta dei dischi.
Eccoli : Angelina, Canti Popolari, Clementina, Il Dottore, Il Gatto, Pastore svizzero .
Solo due righe per ricordare che il Padovan e le sue tradizioni sono riafforate a San Miniato, graziosa cittadina tra Firenze e Pisa, grazie alla commemorazione di Angiolo Del Bravo, fondatore della banda del ricreatorio, in occasione del 150° anniversario della nascita. Fantastica ospitalità che ci ha permesso di toccare con mano il rispetto delle tradizioni, l’amore per la musica e l’organizzazione della Banda Del Bravo che qualche anno fa è persino riuscita a costruirsi una bellissima sede.
Ecco qui un’immagine della giornata (21 novembre 2015) che ha celebrato l’indimenticato maestro. Grande rammarico da parte degli organizzatori per la mancanza della banda del Padovan. Difficile spiegare il perchè non ci sono più bande nei ricreatori di Trieste. “Ma non sono del Comune i ricreatori? Come mai hanno abbandonato questa tradizione? Dopo tanti anni…” Domande imbarazzanti. Anche noi, come tanti dirigenti del Comune, abbiamo risposto con la classica frase “Eh…cambiano i tempi..” Non a San Miniato per fortuna.